Ho trovato questo di essere piuttosto interessante. Che ne pensi?
Di Luca Montezemolo
È la qualità delle classi dirigenti che può fare la differenza tra un paese civile e un paese che non lo è. Una classe dirigente i cui esponenti siano forti nelle loro specifiche competenze ma anche consapevoli di avere una comune e vincolante responsabilità verso la società civile facendosi carico degli interessi del paese.
Sappiamo bene che la qualità delle classi dirigenti si misura anche sui valori etici e morali, oltre che sul senso delle istituzioni: istituzioni da rispettare ma anche da modernizzare, con tutti i necessari passaggi di riforma, affinché siano sempre più in grado di rispondere alle esigenze della modernità .
È anche qui, nella riforma dello Stato e delle istituzioni, che possiamo vedere una soluzione strutturale al gigantesco problema della corruzione. Perché fintanto che l’azione dello Stato non sarà resa più efficiente e trasparente, fintanto che gli spazi di intermediazione tra la società civile e la cosa pubblica saranno molteplici e confusi, fintanto che il cittadino non avrà la possibilità di poter contare su una pubblica amministrazione pienamente funzionale e responsabile le occasioni per il malaffare si sprecheranno.
Proprio in questi giorni torniamo a interrogarci sulla diffusione del malaffare, dello sperpero del denaro pubblico e sul loro impatto per la credibilità delle classi dirigenti. Ma proprio in questi stessi giorni occorre tornare a guardare con fiducia all’Italia, alle sue risorse morali e alla grande maggioranza di italiani che si dedicano con impegno e onestà al proprio lavoro e alla costruzione del futuro comune. Dobbiamo fare in modo che questa maggioranza di italiani si affermi e si renda sempre più visibile nel paese. Perché siamo una nazione che troppo spesso tende ad autoflagellarsi, a cedere alla leggenda consolatoria secondo cui “tutti sono uguali e tutti rubano alla stessa manieraâ€. Non è così e lo sappiamo bene.
Dobbiamo anche evitare di pensare che le colpe della corruzione siano tutte nella politica, perché anche in altri settori esistono fenomeni di malaffare che affliggono la nostra vita pubblica. Eppure la politica ha certamente una precisa responsabilità : quella di non avere introdotto riforme adeguate per far funzionare bene la macchina dello Stato. E dove lo Stato non funziona si afferma inevitabilmente quella “società fai da te†dove ognuno si sente autorizzato ad arrangiarsi come meglio può, e dunque anche attraverso il ricorso alla corruttela.
Talvolta la politica sembra profittare di questo vuoto dello Stato, occupando ogni spazio di mediazione tra i cittadini senza dare in cambio istituzioni efficienti. Il compito di una politica alta e responsabile non può che tornare ad essere quello delle riforme, del profondo senso dello stato e del suo buon funzionamento, della ricostruzione di un tessuto civile dove il malaffare sia l’eccezione e non la regola della mediazione.
Voglio dirlo con chiarezza: la lotta alla corruzione è un’impresa titanica che occuperà quanto meno lo spazio di una generazione, che richiederà sforzi enormi e grande lungimiranza. Eppure tutti noi vogliamo e possiamo contribuirvi.
Source: Italiafutura